Ladinia: terra di tradizioni
L'Alta Badia è una valle ladina nel cuore delle Dolomiti dove modernità e tradizione convivono armonicamente. Le numerose strutture alberghiere sono state costruite nel pieno rispetto dell'ambiente e si integrano perfettamente nel paesaggio naturale.
Percorrendo i sentieri appena fuori dall'abitato, agglomerati di curatissime case rurali, les Viles, testimoniano la simbiosi della popolazione con la natura, segno di un'attenzione non solo verso il turismo ma anche verso l'agricoltura e l'artigianato. Di particolare interesse la produzione casearia, tessile e la lavorazione del legno.
I ladini sono famosi per la loro ospitalità, la massima cura e riguardo per l'ospite sono prerogativa di qualunque struttura ricettiva indipendentemente dal livello del servizio offerto, questo è certamente uno dei motivi per cui molti turisti che scelgono l'Alta Badia come meta per le loro vacanze spesso vi ritornano.
Il ladino, una lingua di derivazione retoromanza, è parlato dalla quasi totalità delle famiglie e viene insegnato nelle scuole insieme all'italiano e al tedesco, è usato nelle funzioni religiose e da diversi anni esistono varie pubblicazioni (il più famoso è il settimanale "La usc di ladins") e trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua ladina; esiste un Ente, l'Istituto Ladino Micurà de Rü, preposto alla conservazione e promozione della lingua e della cultura ladina.
In Alta Badia viene ancora data enorme importanza alle tradizioni e alle usanze, la maggior parte legate a festività religiose. La Domenica delle Palme se vi recate in chiesa vedrete i bambini con scope fatte di rami, il sacerdote le benedice e i bambini le appendono allo steccato di casa. Questa usanza, "la granara de saresc" serve ad allontanare eventi spiacevoli.
La "Festa de Santa Maria dal Ciüf, il 15 agosto, è per l'Alta Badia uno dei giorni di festa più belli dell'anno. Le donne si recano in chiesa con cesti ricolmi di erbe, farina, sale per farle benedire dal sacerdote. Con l'arrivo del primo temporale il cesto ancora colmo viene bruciato.
Ci sono anche diverse tradizioni legate al matrimonio: "tò la nöcia" prevede che la sposa venga rapita dagli amici che la portano in locali dove si beve, si canta e si balla. Lo sposo affida al testimone il compito di riportarla indietro e per poter riottenere la sua sposa deve pagare il riscatto, ovvero il conto.
Durante l'estate vengono organizzate numerose sagre paesane dove, oltre ad essere serviti prelibati piatti locali come le "turtres" o le "forteis", è sempre presente l'intrattenimento musicale della banda del paese, tutti rigorosamente vestiti con gli abiti tradizionali.